Prugne UMEBOSHI- proprietà e utilizzo

Una cara amica mi ha chiesto se potevo dedicare un post riguardo  le prugne UMEBOSHI.
Ne avevo già parlato in un mio precedente post che potete trovare  qui , ma queste albicocche sono talmente preziose che meritano un post piu' esaustivo.
Quindi eccomi qua ad elogiare le innumerevoli proprietà di questi piccoli frutti fermentati che da oltre 3000 anni vengono prodotti e utilizzati in gran parte dell'oriente.
Queste albicocche nascono in cina e giappone infatti alcuni testi di medicina Cinesi ne descrivevano le proprietà circa 2000 anni fa.Preparazione delle Umeboshi:( riportato dal sito la finestra sul cielo)
Originario della Cina, dove il suo uso è ricordato da più di 3.000 anni, il frutto dell'Ume è frequentemente considerato una prugna (si parla spesso di "prugne" Umeboshi), ma è in realtà più vicino alle albicocche sia botanicamente che come aspetto e sapore. 
Introdotto in Giappone circa 1.500 anni fa, l'Ume si è progressivamente trasformato, adattandosi al nuovo ambiente: le Ume giapponesi sono tonde, carnose e di gusto acidulo, mentre quelle di Cina e Taiwan sono piccole, ovoidali, con nocciolo grande e pelle più spessa, ed hanno un sapore più amarognolo. L'Ume è uno degli alberi più cari allo spirito giapponese: fiorisce in Febbraio, nel periodo più freddo dell'anno, ed è perciò rispettato per la sua forza nelle avversità. E' chiamato, insieme al pino ed al bambù, uno dei "tre amici del freddo intenso". Il frutto dell'Ume raggiunge il massimo di dimensioni e succosità a metà Giugno, durante la stagione piovosa. Se lasciato sull'albero, il frutto diventa giallo e di sapore abbastanza dolce ma, per preparare le Umeboshi, i frutti dell'Ume sono sempre raccolti verdi, quando il loro contenuto in acido citrico è al massimo. Parte delle qualità che vengono tradizionalmente attribuite alle Umeboshi, infatti, sono probabilmente da attribuirsi proprio alla presenza in essa di acido citrico. Si sa, infatti, che questa sostanza aiuta a metabolizzare meglio l'acido lattico che si forma nei tessuti dopo uno sforzo, o i metaboliti acidi che si sviluppano in seguito al consumo di alimenti acidificanti (proteine animali, dolciumi, ecc.). E' anche noto che l'acido citrico facilita l'assorbimento a livello dell'intestino di importanti minerali quali Ferro, Calcio e Magnesio, e questi minerali, come pure lo stesso sale con cui le Umeboshi sono messe a stagionare, possiedono tutti effetto alcalinizzante. Qualunque ne siano le basi scientifiche, tutte le famiglie giapponesi hanno tradizionalmente considerato le Umeboshi, allo stesso tempo, un saporito condimento ed un aiuto naturale per il benessere dell’organismo, ed hanno dedicato volentieri tempo ed energia al preparare in casa questo condimento. Persino nel modernissimo Giappone di oggi, alcune famiglie continuano questa tradizione. La produzioneLe Umeboshi Ryujin biologiche Il Sig. Sokawa, che produce le Umeboshi Ryujin, coltiva le sue Ume con il metodo biologico. Si tratta del suo personale impegno nella diffusione dell'alimentazione naturale, un impegno assunto a seguito dei successi personalmente ottenuti con la pratica della macrobiotica. Egli è un tecnico agrario e, oltre a coltivare il proprio frutteto, segue le coltivazioni di contadini vicini che praticano il metodo biologico, assistendoli per la potatura e la difesa delle piante. Ne compera poi il raccolto, che usa insieme al proprio per la produzione delle sue Umeboshi. Non si usano prodotti chimici su questi alberi: è solo praticata la potatura annuale, per favorire la crescita dei frutti. Il Sig. Sokawa prepara le sueUmeboshi Ryujin biologiche completamente a mano, con la cura e l'attenzione di chi comprende il valore di un cibo così prezioso. Raccolti a Giugno inoltrato, quando il contenuto in acido citrico è al massimo, i frutti succosi ed ancora verdi sono messi in ammollo in acqua per una notte, per allontanare il sapore amaro che possiedono. Al mattino l'acqua è scolata via, e le Ume sono trasferite ai fusti nei quali matureranno. Prima si dispone sul fondo uno strato di frutti, poi uno di sale, poi ancora frutti, poi sale… e così via fino a colmare il contenitore. Dato che con il tempo il sale tende a scendere in basso, ed anche per evitare la formazione di muffa, due terzi del sale sono messi come strato superficiale di copertura. Su tutto si pone un coperchio di legno, sul quale sono ammucchiate delle pietre per ottenere una certa pressione. Inizia così la prima fase della stagionatura, che dura circa un mese. Giunti alla fine di Luglio, la stagione delle piogge lascia spazio al tempo bello ed asciutto: le Ume sono allora tolte dai fusti e sparse su stuoie di bambù ad asciugare all'aperto per una settimana. In questo modo l'eccesso di liquido che ancora contengono si disperde, ed i frutti acquistano il caratteristico aspetto rugoso delle Umeboshi. Sono allora pronti per iniziare la seconda fase di stagionatura. Dalla mistura di sale ed Ume, nel corso del mese passato, si è formata una certa quantità di liquido acidulo: è l 'Acidulato di Umeboshi : esso viene scolato dal fusto ed imbottigliato, per essere usato come condimento per insalate e piatti di cereali e verdure. Una parte di acidulato è lasciata però nel contenitore, e ad esso si aggiungono delle foglie di Shiso. Lo Shiso è una pianta dalle foglie viola che, oltre ad impartire alle Umeboshi il loro caratteristico colore, possiede grandi proprietà di conservante naturale, e facilita perciò la perfetta conservazione dei frutti durante il secondo periodo di stagionatura. I frutti asciugati al sole sono a questo punto rimessi nel fusto, con l'Acidulato e le foglie di Shiso, e qui restano a maturare per un anno, finché non avranno sviluppato tutto il loro sapore e le loro qualità. Una parte delle Umeboshi è infine snocciolata e macinata fine per ottenere la purea di Umeboshi , una saporita crema già pronta per preparare salse o essere usata in cottura in sostituzione del sale. Gli usi delle Umeboshi sono innumerevoli: possono essere usate crude, a pezzetti, per accompagnare cereali o verdure, oppure in cottura al posto del sale, o per preparare salse, piatti e bevande speciali, mentre l'Acidulato di Umeboshi sostituisce validamente l'aceto di vino ed il sale come condimento per le
insalate.

PROPRIETA':

Come rimedio viene tradizionalmente usato per problemi digestivi, per raffreddori, febbre o intestino in disordine e per tonificare il fegato.
Secondo l’antica medicina cinese, il maggior effetto delle umeboshi è quello di far scaricare o equilibrare gli eccessi di sostanze che danneggiano il fegato, i reni ed i polmoni (ad esempio muco e acidi, che creano le condizioni ideali per un’infezione batterica) oltre a innumerevoli altri problemi. La combinazione fra l’acidità dell’acido citrico e l’alcalinità del sale è la responsabile di questi benefici effetti.
Le umeboshi sono inoltre molto ricche di calcio, ferro e fosforo.  Le umeboshi sono il meraviglioso prodotto della saggezza pratica dell’uomo e della conoscenza del principio yin e yang. Se le consideriamo alla luce di questo principio, diventa più facile comprenderne il valore.
L’ ume fresca è un frutto molto acido (yin) e verde (yin). Il processo di preparazione dell’ umeboshi comporta l’esposizione al sole (yang), l’aggiunta di sale marino (yang), l’impiego della pressione (yang) e di tempi lunghi (yang).
PRODOTTI :
Ecco come possiamo trovare le nostre UME :


- in forma di frutto da masticare a pezzettini crudo, aggiungendo i pezzetti a cereali o verdure, creare creme e salsine, per la preparazione di rimedi curativi. 
L’ umeboshi può essere mangiata così com’è per:
• Iperacidità di stomaco
• Problemi intestinali
• Stanchezza
• Dopo aver consumato cibi nocivi come lo zucchero.
Un nocciolo di umeboshi succhiato per 3-4 ore farà scomparire il mal di gola (faringite)
Non gettate via i noccioli di umeboshi. Dentro vi troverete i semi che sono commestibili, proprio come le noci.
Questi semi possono anche essere arrostiti in forno a temperatura piuttosto elevata (finche diventano neri) e ridotti in polvere. Conservate questa polvere in un vasetto di vetro ben chiuso. Se soffrite di disturbi gastrici, di crampi intestinali, di diarrea, ecc. un cucchino di questa polvere in una tazza di tè bancha si rivelerà molto efficace.

-in forma di purea,  per creare salsine, condimenti o rimedi curatici

-pastiglie : comodissime da portare in borsa, in viaggio e da succhiare come digestivo.

RIMEDI COMUNI 

Ume-sho-kuzu
In caso di:
• Raffreddore
• Indigestione
• Diarrea
• Debolezza e mancanza di vitalità
Sciogliere un cucchiaino abbondante di kuzu in qualche cucchiaio di acqua fredda. Aggiungere una umeboshi e schiacciarne la polpa.
Aggiungere 1 tazza e ½ di acqua e portare a bollore mescolando continuamente con un cucchiaio di legno.
Aggiungere 1-2 cucchiaini di shoyu (salsa di soia) e far bollire ancora finché diventa completamente trasparente (circa un minuto). Bere caldo. 
Ume-sho-bancha 
In caso di: 
• Mal di testa per assunzione eccessiva di cibi yin (zucchero, frutta, gelati, ecc.)
• Problemi allo stomaco (nausea, inappetenza)
• Stanchezza
• Anemia, problemi di circolazione
• Intossicazione da anidride carbonica
Schiacciate la polpa di una umeboshi nella tazza. Aggiungere ½ cucchiaino di shoyu o tamari e riempire con tè bancha bollente. Si possono aggiungere anche alcune gocce di zenzero fresco grattuggiato e strizzato fra due cucchiai.

Commenti

Anonimo ha detto…
uso spesso l'acidulato quando non digerisco o quando ho problemi allo stomaco, è davvero un toccasana
grazie per l'articolo !
Anonimo ha detto…
Health officials haven't revealed more details about the young man or whether he had an underlying health condition. The majority of serious illness and deaths have been seen in old, already sick men.
Antonia ha detto…
Ho letto le proprietà delle prugne umeboshi su sorgentenatura e incuriosita le ho comprate, devo ammettere però che il sapore a primo impatto è a dir poco particolare quindi non riesco a usarle e mangiarle quanto vorrei. Tuttavia non vorrei rinunciare a i loro benefici, hai qualche suggerimento da darmi per poterle utilizzare in qualche ricetta? Grazie mille

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